Boccioni acqua - Perchè non utilizzarli
Boccioni acqua. Ecco perché non conviene utilizzarli
Disporre di elevati quantitativi di acqua pura, sicura e buona da bere è una necessità a casa come in ufficio, ma anche nelle strutture dedicate all’hospitality, ai servizi alla persona, al commercio e così via. Se fino a una decina di anni fa i boccioni (o goccioni) sembravano il metodo con maggiori probabilità di imporsi, negli ultimi tempi si sono diffuse tecnologie più avanzate e performanti che si appoggiano alla rete idrica riducendo l’impatto sull’ambiente e gli sprechi: le colonnine e i depuratori da banco o sottolavello oggi sono la soluzione più efficiente e innovativa per garantire un rifornimento continuo di acqua in ambienti residenziali, professionali o commerciali.
Depuratori a rete idrica o boccioni?
L’acqua è un bene primario imprescindibile per la vita: le strategie di approvvigionamento idrico non sono dunque questioni secondarie per le conseguenze che hanno a livello ambientale, oltre che sui consumi, sulle spese e sulla concreta gestione del quotidiano in ambito domestico e professionale. Tralasciando l’opzione dell’acqua in bottiglie di plastica, disagevole su scala familiare e decisamente impraticabile quando si parla di quantitativi consistenti, il confronto si concentra soprattutto su due opzioni, ovvero i boccioni e i depuratori a rete idrica, prodotti in diversi modelli con differenti configurazioni e funzioni.
La principale criticità dei boccioni riguarda soprattutto la permanenza dell’acqua nel recipiente plastico per diversi giorni (se non addirittura per periodi più lunghi, in caso di moderato consumo idrico), con tutte le problematiche conseguenti il ristagno d’acqua e i rischi sulla sicurezza dell’acqua erogata. Non solo: anche a livello di impatto ambientale, gli erogatori a rete idrica sono preferibili per il ridotto utilizzo di plastica e la minore carbon footprint.
I boccioni vengono infatti forniti come consumabili da sostituire periodicamente: da ciò deriva la necessità di disporre costantemente di ricambi che, o devono essere alloggiati in spazi a temperatura e luminosità controllata, ingombrando uno spazio che non sempre è disponibile, o devono essere consegnati puntualmente dal fornitore. Da ciò consegue il rischio di trovarsi senza acqua, problematica che tende ad aggravarsi d’estate, ovvero proprio quando l’approvvigionamento di acqua è più importante.
A tal proposito occorre anche sottolineare che la sostituzione materiale del boccione richiede uno sforzo fisico non idoneo a tutte le corporature: quando il vecchio boccione si svuota occorre sostituirlo con uno nuovo che, da pieno, ha un peso di circa 20 kg. Non solo non tutti sono in grado di effettuare la sostituzione, ma l’errato sollevamento del boccione potrebbe persino causare problematiche muscolo-scheletriche a chi se ne occupa, con conseguenze anche a livello legale per l’azienda.